SANGUE MISTO
SXM CD

Strano il percorso di SXM. Un percorso quasi clandestino, per uno dei dischi più importanti della musica italiana tutta. Uscito nel 1994 in doppio vinile, ristampato una prima volta su cd nel 2000, scambiato a ripetizione nelle reti p2p, ristampato una seconda volta oggi. A quanto pare, e qui cominciano le cose antipatiche, con un accordo tra vecchi e nuovi proprietari dei nastri che ha visto esclusi i membri stessi del gruppo. Operazione legittima dal punto di vista legale, ma carente in fairplay quando di mezzo ci sono tra l’altro una rimasterizzazione e una manipolazione dell’artwork. Non è un bootleg, insomma, ma nemmeno l’edizione deluxe che con bonus e commenti avrebbe potuto contestualizzare e dare finalmente la popolarità che merita al disco.
Il dibattito online intanto impazza - con il vecchio sodale/grafico Dee Mo che invita al download e mette a disposizione le suddette grafiche originali - ma l’imperativo è unico: ascoltatelo, a tutti i costi, comprato o scaricato che sia. Perché il suo valore resta immutato. Anzi cresciuto, alla luce del poco di davvero cruciale che il rap italiano ci ha dato nel frattempo. Come se la lezione di SXM fosse stata impossibile da seguire, tanto unica fu l‘alchimia di personalità e situazioni che lo produsse e tanto avanti furono i risultati. Non un brano che parli di figa. Non uno che parli di quanto si sia i più bravi e di quanto tutti gli altri siano più scarsi o meno veri: Neffa, Deda e Gruff non ne hanno bisogno. Produzione freschissima con campioni perfetti, bassi paiura e gestione magistrale delle atmosfere. Rime di genio assoluto, parole chiave metabolizzate e fattesi uso comune. E un titolo, Lo Straniero, che entra di corsa nella storia della nostra canzone di protesta.


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